Denis Verdini si è dimesso dalla guida del Credito Cooperativo Fiorentino: “per tutelare la banca e assicurarne la crescita, non posso assistere passivamente al tentativo di coinvolgerla in vicende che potrebbero danneggiarla”
Non si dimette però, dalla guida del PdL:”non capisco perchÈ mi dovrei dimettere da coordinatore…Avendo spiegato che non so di cosa si tratta quando si parla di P3 e delle altre cose, non vedo perchÈ dovrei lasciare il mio incarico”
Qualche disfattista, comunista, odiatore di professione, vorrà marcare la differenza fra i due comportamenti, chiedendosi se gli elettori valgano meno degli azionisti della sua banca?
Ma no: “la pressione mediatica avrebbe rischiato di creare problemi seri all’istituto, mentre gli elettori del Pdl sono ormai smaliziati e sanno che c’è anche un problema di rapporti tra magistratura e politica e che quando noi vinciamo le elezioni, e da un po’ di tempo le vinciamo tutte, c’è qualcuno che cerca di cambiare con altri mezzi il risultato”
I soliti giudici comunisti, insomma: per fortuna che gli elettori sono fighi e li hanno sgamati
Denis Verdini e gli elettori smaliziati
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